Foehn in atto al Nordovest, una sofferenza psicofisica per alcuni

Articolo del 09/04/2022 ore 01:04
in Meteo e Salute

La sindrome da Foehn

Oggi il Piemonte e la Lombardia sono interessati da venti, probabilmente intensi deboli, di Foehn. Un che ha poche virtù (rimozione degli inquinanti, temperature primaverili), ma tanti effetti negativi: assenza di pioggia, “mangianeve”, rafficoso e persino “influencer” della sfera psichiche.

Perché alcuni soffrono della sindrome da Foehn

Ecco perché molti di Voi magari rischiano, inconsapevolmente la “sindrome da Foehn”. In realtà all’inizio è un vento freddo e umido proveniente dal Nord Atlantico e che, dopo aver scavalcato la barriera alpina centro-occidentale, acquista velocità nel precipitare giù, per 2000-3000 metri, nel versante padano.

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È comunque abbastanza caldo rispetto alle temperature preesistenti in pianura, e per di più molto povero di vapore perché, nell’ascesa forzata del versante settentrionale delle Alpi, perde sotto forma di precipitazioni gran parte della sua originaria umidità, mentre nella vertiginosa discesa sul versante padano subisce una compressione e quindi un brusco riscaldamento di 8-12 °C.

Data la sua secchezza, nel turbinoso strofinio con gli ostacoli al suolo, il Föhn acquista un’elevata carica elettrica positiva Ma tale eccesso di cariche elettriche positive nell’atmosfera in effetti interferisce con le principali funzioni cerebrali le quali, notoriamente, sono regolate da trasmissioni di micro-correnti elettriche tra i vari neuroni.

I sintomi della sindrome da Foehn

E' noto, in Medicina, che un eccesso di cariche positive stimola una maggiore produzione di serotonina, un ormone il cui eccesso induce, però, depressione, sconforto, insonnia, agitazione, irritabilità, senso di oppressione, difficoltà di concentrazione, accentuazione dei comportamenti nevrotici e psicotici e, in alcuni individui, anche diminuzione della libido, probabilmente a causa di squilibri ormonali. Tutti questi disturbi vengono “sentiti” di solito già 6-12 ore prima dell’arrivo in loco del Föhn. Gli ioni positivi, non contenti, per di più paralizzano le ciglia vibratili dei bronchi, riducendo così la capacità di espulsione del catarro e delle sostanze inquinanti inalate, e determinano una minore utilizzazione di ossigeno da parte dell’organismo, condizione questa favorevole all’insorgenza di crisi asmatiche e anginose.

 

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Fonte: MeteoGiuliacci.it
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