METEO: perché il GELO del TEXAS NON è in contrasto con il RISCALDAMENTO GLOBALE
C'è stata un'ondata di gelo in Texas...ma ciò non toglie che le temperature globali si stiano alzando!
Fonte Immagine: indiser.com
L'ondata di gelo che ha coinvolto Texas (la cui cronaca meteo è stata approfondita in questo articolo) non è in contrasto con il riscaldamento globale.
In una primissima analisi, sembrerebbe che se ha fatto così tanto freddo (come non accadeva dal 1899 e/o dal 1949, a seconda delle zone) è lecito pensare che il Global Warming si sia fermato o perlomeno sia rallentato.
E invece no: esso galoppa, purtroppo, e paradossalmente l'onda gelida texana è una clamorosa quanto anomala conseguenza. La lingua di gelo che è scivolata dalle altissime latitudini verso quelle più in basso sta a significare che la spinta mite al Polo Nord è così potente che scalza letteralmente l'aria gelida e la fa precipitare alle basse latitudini. La corrente a getto, particolarmente debole a causa del caldo insolito, lascia scivolare verso sud masse d'aria che prima restavano saldamente ancorate alle zone artiche.
L'oscillazione artica (fonte: paper), alla base dell'ondata di gelo texana, si è originata da un vortice polare debole, probabilmente ulteriormente indebolito dal riscaldamento-globale.
Di conseguenza, gli scambi meridiani esasperati possono portare a periodi freddi estremi (già successo anche da noi nel maggio 2019), i quali NON DICONO NULLA CIRCA IL TREND GLOBALE. Un solo evento meteo estremo di freddo non dice nulla su tutti quegli altri caldi e fa più notizia di questi ultimi.
L'articolo scientifico mostra che in Texas ha fatto più freddo...che in Alaska!!
Sappiamo bene che con il riscaldamento globale, però, gli episodi roventi sono molto più numerosi, frequenti, duraturi ed estesi rispetto a quelli gelidi, anche se in casi rari si possono spingere fino a bassissime latitudini.
Per chi volesse approfondire, ecco un interessante PAPER.