Alla Festa degli Scienziati
Se la fantasia si permettesse di organizzare una festa trasversale allo scorrere del tempo con tutti i più grandi scienziati
Fonte Immagine: Col. Mario Giuliacci
Quando furono diramati gli inviti per il Gran Ballo degli Scienziati,
Pierre e Marie Curie irradiarono entusiasmo; Einstein pensò che sarebbe stato relativamente facile parteciparvi;
Volta si senti elettrizzato; Ampere non ne fu messo al corrente; Ohm al principio oppose resistenza;
Boyle disse che era troppo sotto pressione; Edison pensò che sarebbe stata un'esperienza illuminante; Stephenson si mise a sbuffare; i fratelli Wright si sentirono volare;
il dottor Jekyll declinò, dicendo che ultimamente non era se stesso;
Morse avrebbe preso la linea 2 e sarebbe arrivato alle 8 in punto;
Franklin disse che sarebbe arrivato in un lampo;
Meucci avrebbe telefonato per conferma;
Von Braun sarebbe arrivato come un missile; Fermi disse che era una notizia atomica;
la moglie di Coulomb si senti carica; Hertz si senti sulla cresta dell'onda;
Joule dovette rinunciare per problemi di lavoro; Nobel esplose di gioia per la notizia;
Kelvin disse che era in grado di partecipare; Fourier aveva già una serie di impegni;
Cantor rifiutò: preferiva gli insiemi piu compatti;
Abel invece accettò di buon grado: si trovava bene in gruppo...
Avogadro non fu avvisato: nessuno si ricordava il suo numero.
In seguito si seppe che Faraday non volle venire: si sarebbe sentito in gabbia.
Per solidarietà il suo amico Neumann non si lasciò indurre a partecipare.
A dirla tutta non sopportavano gente come Tolomeo che sicuramente si sarebbe messa al centro dell'attenzione.
Nepero ebbe un'idea di base: Gauss doveva distribuire gli inviti
e per questo Mendeleev intavolò una discussione ricca di elementi polemici.
Pauling si sentì escluso e Maxwell aveva un diavolo per capello,
mentre Newton si fece forza e partecipò, come Carnot che venne solo perché la moglie aveva il ciclo.