Giornata Meteorologica Mondiale il 23 marzo
Tema. Preallarme per azioni tempestive contro eventi meteoclimatici estremi
Fonte Immagine: Col. Mario Giuliacci
Il 23 marzo in tutto il mondo si celebra il World Meteorological Day ovvero la Giornata Meteorologica Mondiale.
La Giornata Meteorologica Mondiale
Si tratta di una ricorrenza annuale istituita nel 1950 dall’Organizzazione Meteorologica Mondiale (World Meteorological Organization) e dedicata al mondo della meteorologia e ai suoi argomenti più attuali.
Il tema di quest’anno è “Early warning end Early Action. Hydrometeorological and Climate Information for Disaster Risk Reduction” ovvero Preallarme ed azione tempestiva. Insomma, l’importanza delle informazioni idrometeorologiche e climatiche per la riduzione del rischio di catastrofi.
Gli eventi estremi meteoclimatici suscettibili di preallarme
Temporali forti
(venti forti, nubifragi grandine, trombe d’aria):
preallarme di 2-3 ore di anticipo mediante rete a terra di fulminometri. Metodo: nowcasting ossia estrapolare nelle prossime ore lo spostamento osservato nelle 2-3 passate.
Nubifragi
Preallerta di 2-3 ore mediante Radar con il metodo nowcasting.
Alluvioni, inondazioni, Ondate di freddo o di caldo intenso
preallerta di 24-72 ore mediante modelli fisico-matematici con elaborano indice come l’indice EFI (Extreme Forecast Index) elaborato dal Centro meteo europeo ECMWF , che con la Brexit, ha sede a Bologna.
Siccità monitoraggio
Alcuni indici "diretti" utilizzano semplicemente dati di pioggia provenienti da stazioni meteorologiche a terra, altri sono indici "proxy" derivati dall’elaborazione di immagini satellitari che mettono in relazione la risposta della vegetazione a condizioni di stress, altri ancora possono essere relativi alle condizioni di umidità del suolo o far riferimento all’idrologia superficiale e sotterranea.
L'Indice SPI (Standardized Precipitation Index)
Basato sul cumulato progressivo di piogge a partire dal 1° Ottobre (considerato inizio dell'anno idrologico) e fino a 1, 3, 6, 1 12, 24, 48 mesi
Sintetizza L’anomalia percentuale delle precipitazioni tramite lo scostamento dei cumulati di pioggia di un dato periodo, rispetto al cumulato medio del periodo 1995-2016.
Il calcolo delle anomalie viene effettuato su diverse scale temporali principali
EDI - Effective Drought Index
Indice che considera l’accumulo o il deficit di acqua giornaliero ed è funzione della pioggia necessaria al rientro dei parametri alla normalità, ovvero il recupero dopo il deficit accumulato a partire dall’insorgere di un evento siccitoso.
Indici derivati da immagini satellitari
Anomalie NDVI (Normalized Difference Vegetation Index)
Per valutare l'attività fotosintetica, uno degli indicatori più usati è l’indice di vegetazione normalizzato (NDVI), che è calcolato come rapporto tra differenza e somma delle bande del vicino infrarosso (frazione riflessa dalle foglie) e rosso (frazione assorbita da parte della clorofilla):
VCI - Vegetation Condition Index
Indicatore "proxy" delle condizioni di umidità della vegetazione degli ultimi 16 giorni, rispetto ai limiti minimi e massimi di vigoria degli ecosistemi
TCI - Temperature Condition Index
Indicatore "proxy" delle condizioni termiche superficiali.
In pratica l’indice TCI viene utilizzato per determinare lo stress della vegetazione legati alla temperatura o causati anche da eccessiva umidità
VHI - Vegetation Health Index VHI - Vegetation Health Index
Indicatore "proxy" delle condizioni di salute complessiva della vegetazione; è una stima combinata dello stato termico e di contenuto di umidità della vegetazione.