METEO, l'inverno non è finito e porterà ancora GELO e NEVE a bassa quota
Le proiezioni dei modelli previsionali indicano una nuova probabile irruzione di correnti gelide sul nostro Paese
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Sta per iniziare una breve fase doninata dall'alta presisone, ma presto gelo e neve potrebbero tornare ad avvolgere l'Italia. In effetti i modelli previsionali suggeriscono che, dopo qualche giorno caratterizzato da tempo asciutto e temperature miti, già nel prossimo weekend le condizioni meteo siano destinate a cambiare, con un brusco colpo di coda dell'inverno. Vi spieghiamo allora cosa succederà.
Gelo e neve dalla Russia
Già agli inizi della nuova settimana, mentre sull'Italia si consoliderà l'alta pressione, dalle zone interne della Russia si sgancerà un nucleo di aria gelida che, avanzando gradualmente verso ovest, con la sua parte più avanzata tra il 18 e il 20 di marzo irromperà anche sulla nostra Penisola, dove porterà un freddo insolitamente intenso per il periodo, con la possibilità anche di nevicate fino a quote molto basse. Le proiezioni odierne indicano che, specie al Nord e su parte del Centro, l'aria gelida insisterà almeno fino al 23-24 del mese. Insomma, marzo promette di regalare ancora una fase di freddo dal sapore invernale, in cui la neve potrebbe imbiancare anche qualche zone di pianura.
Nevicate invernali proprio all'arrivo della primavera
Curiosamente, proprio con l'Equinozio (quest'anno il 22 marzo), e quindi l'nizio ufficiale della primavera, in alcune regioni d'Italia l'inverno potrebbe portare quel gelo e quella neve che sono mancati durante tutta la stagione. I modelli infatti vedono il probabile instaurarsi di una circolazione depressionaria che spingerà, sopra la massa d'aria gelida, correnti più miti e piovose, creando così le condizioni ideali per la neve fino a bassa quota. Nonostante sia difficile definire al momento tempistiche e collocazione delle nevicate, tra il 19 e il 23 marzo sono probabili delle nevicate fino a bassa quota su Alpi, Appennino Settentrionale e zone interne del Centro, con possibili sconfinamenti sulle pianure del Nord e lungo le coste del versante adriatico. Nei prossimi gironi, man mano che i modelli aggiorneranno le proiezioni, saremo più precisi sull'evoluzione di questo colpo di coda dell'inverno.
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