10 Settembre 2022 ore 02:09

Siccità Estrema: un appello Inascoltato! Eppure le soluzioni ci sono, vi diciamo quali

Una situazione gravissima, eppure prima o poi sarebbe capitata. E non sarà un caso isolato...

Siccità Estrema: un appello Inascoltato! Eppure le soluzioni ci sono, vi diciamo quali

MeteoGiuliacci

 

La prolungata grave siccità in atto Italia non è un evento imprevedibile, anzi era mettere in conto. Ma, come al solito, chi ha fin qui gestito la “res Pubblica”, nonostante gli accorati ripetuti appelli da anni da parte del mondo agricolo, ha fin ad oggi ignorato i chiari messaggi inviatici dalla natura, onde non scontentare movimenti estremisti e campanilismi locali che hanno da sempre osteggiato e impedito di mettere mano alla soluzione del problema. Si spiega anche così perché il nostro Paese sia tanto in ritardo nell’affrontare le emergenze climatico-ambientali, anche quelle più evidenti e di cui si ha persino consapevolezza.

 

La siccità, un evento troppo frequente negli anni Duemila

La crisi idrica in atto è peggiore persino di quella del 2003, tanto che il Po ha una portata d’acqua inferiore del 72% di quella naturale. La criticità riguarda l’acqua di sorgente, perché l'inverno scorso, così come in altri inverni del recente passato, ha nevicato poco sulle montagne. Ma la neve è la materia prima che con la sua fusione dovrebbe alimentare i fiumi tra giugno e agosto. L’episodio di grave siccità in atto non è un caso isolato. Infatti, le statistiche climatiche mostrano con chiarezza che negli anni Duemila la calamità è diventata via via più frequente e più grave, soprattutto sul Nord Italia. In particolare dal 2000 al 2021 la piovosità sul Centronord è stata inferiore alle media pluriennale in ben 13 annate. Gli anni con siccità record: 2003, 2011, 2015, 2017 ossia ben tre episodi nell'ultimo decennio. Un chiaro inascoltato campanello d’allarme. Episodi che con l’inarrestabile surriscaldamento del pianeta – e il Mediterraneo è una delle aree più surriscaldate - diverranno quasi sicuramente ancor più frequenti, più intensi e più duraturi.

 

Le soluzioni c’erano e ci sono

La strada era ed è quella della creazione di molto piccoli invasi, che non andrebbero neanche a modificare più di tanto il locale paesaggio. Servirebbero per raccogliere l’acqua quando è in abbondanza per restituirla al territorio – non solo all’agricoltura – nei periodi di siccità. Per di più gli invasi sono in grado di difendere il territorio pure dai disastri delle inondazioni che, negli ultimi anni, hanno prodotto danni ingenti all’agricoltura e non solo”. Ovviamente anche gli agricoltori possono contribuire alla soluzione dl problema realizzando, per le coltivazioni nelle quali si può, impianti di irrigazione efficienti a manichetta o a goccia. Ed evitando sempre di più l’irrigazione a pieno campo. Tutto ciò per sprecarne il meno possibile.

 

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Fonte: MeteoGiuliacci.it
Autore: Mario Giuliacci


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