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16 Maggio 2022 ore 02:05
Meteo: estate 2022 calda a causa della siccità? Vediamo i legami
Sembrano due cose distinte, in realtà c'è un nesso più che sottile...
MeteoGiuliacci
Analisi meteo. Si è parlato tanto della lunga fase siccitosa che negli ultimi mesi ha interessato la nostra Penisola. Notiziari, giornali e TV hanno discusso ed evidenziato i problemi (facilmente intuibili) di una grossa carenza idrica. In particolare, è al Nord-Ovest che si son concentrati i deficit pluviometrici più significativi, ma pure altrove la situazione non è rosea. Sono poche le aree in discreto status idrico nel nostro Paese.
È tornata la pioggia, ma non basta
Il passaggio di un paio di perturbazioni atlantiche, avvenute di recente, ha portato un grosso sollievo in talune zone, ma NON ha davvero risolto il problema. Nonostante non se ne parli più molto sui giornali, la problematica c’è e ci sarà eccome! La mancanza di acqua nel suolo durante la stagione invernale e primaverile è una criticità pericolosa e assume una gravità maggiore rispetto a una situazione analoga in altre stagioni. In altre parole: 3 mesi di siccità primaverile sono più GRAVI di altrettanti autunnali o invernali.
Le siccità non sono uguali
Adesso ci troviamo nel periodo dell’anno in cui il fattore meteo e quello astronomico iniziano a essere statisticamente scostanti: in altre parole, la situazione è potenzialmente destinata a peggiorare, visto che il sole scalda di più e le perturbazioni DI NORMA latitano e latiteranno per alcuni tempi.
Man mano che i mesi avanzano e si va verso l’estate, l’evoluzione meteo delle nostre latitudini tende a non mostrare più quelle dinamiche atmosferiche in grado di portare intenso e prolungato maltempo. Va da sé che il pattern estivo affida prevalentemente alle condizioni di instabilità LOCALI E IMPROVVISE le uniche possibilità di distribuire in modo disorganizzato i millimetri di pioggia; ovverosia, piove, poco, male e tutto concentrato!
Ecco l’estate!
Per tenere quantomeno stabile la situazione nei prossimi mesi servirebbe una stagione estiva umida, con scarsi periodi stabili e frequenti discese di aria polare. Ciò è assai IMPROBABILE, in quanto, nella stragrande maggioranza dei casi, l’estate è per il Mediterraneo e l’Italia la stagione che “non delude mai”. Negli ultimi anni (ma pure un tempo, sia chiaro) il trimestre caldo riesce comunque a portare a casa periodi anche lunghi di tempo stabile e ondate di calore, talvolta anche intense, che remano contro il risanamento idrico. Questo è ineluttabile e per tal motivo la statistica rema davvero contro.
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Più siccità uguale più caldo!
Se quindi la stagione estiva debutta partendo da condizioni iniziali che si trovano in uno stato di forte o moderata siccità ci sono due importanti conseguenze:
1) Si accelera la perdita ulteriore della poca acqua ancora disponibile per via della radiazione solare particolarmente intensa; questo fenomeno si chiama “evapotraspirazione” ed è altissima in estate e nulla in inverno. Si originano le condizioni idonee affinché i terreni immagazzinino più calore; va da sé che è facile che ci siano ondate di caldo più forti, a parità di pattern meteo.
2) Quando i raggi solari colpiscono un suolo umido, la loro energia si dissipa tramite evaporazione. Certo, aumenta l’umidità, ma si contengono i valori massimi. Se il terreno è secco (o peggio ancora arido, vedi i deserti), questa energia va a riscaldare il suolo, che a sua volta riscalda gli strati d’aria a contatto con esso e quindi contribuisce a fare aumentare la loro temperatura. Uno stato siccitoso primaverile è PREDISPONENTE verso un aumento dell’intensità della calura, qualora la dinamica atmosferica proponga il dominio del promontorio africano (possibilità tutt’altro che remota!).
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C’è preoccupazione
Ecco perché, noi esperti del team MeteoGiuliacci, siamo visibilmente preoccupati. Nulla ci vieta che ci sia un’estate (vedasi 2002, 2014 o 2018) dove è piovuto molto e le onde calde sono state particolarmente contenute, ma le statistiche remano contro! Si può sempre sperare in un’opzione estiva fresca e piovosa, ma sarebbe assai difficile. È altresì ben più facile che la penuria d’acqua perduri fino a settembre-ottobre, non ci stupiremmo se fosse così.
Un caso recente? Il 2017, l’anno (per ora!) più siccitoso della storia italiana; sperando di non bissare quell’infausto evento, ma per adesso siamo su quei dannati binari...
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Fonte: MeteoGiuliacci.it
Autore: Mario Giuliacci
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