Editoriali
10 Maggio 2022 ore 01:05
NEVE: la NEVOSITÀ MEDIA in VALPADANA nel PRIMO DECENNIO DEL 2000
Dopo aver analizzato, circa un mesetto fa, la nevosità media in Val Padana per il decennio più recente, andiamo oggi ad analizzare quanta neve è caduta mediamente nei primi 10 anni dall’inizio del nuovo millennio in questa area del paese

MeteoGiuliacci
Che cos’è la nevosità media
La nevosità media è un interessante parametro climatico molto facile da calcolare: basta sommare gli accumuli nevosi totali stagionali di un certo numero di stagioni Invernali (consecutive) e dividerlo per il numero totale di anni preso in considerazione. Facciamo un esempio: in una data località, in tre inverni successivi la neve totale caduta è, rispettivamente, pari a 67 cm, 34 cm, 26 cm. Come si fa a calcolare la media nivometrica di questi 3 anni presi in considerazione? Basta sommare i tre dati e dividerli per il numero di anni considerato, ovvero tre:
67 + 34 + 26 = 127
127/3 = 42.3 cm
Il risultato ottenuto è quindi di circa 42 cm.
Andiamo ora a scoprire i dati della nevosità media in Pianura Padana e zone limitrofe dalla stagione Invernale 2000/2001 alla 2009/2010 (ogni stagione Invernale è identificata da 2 anni diversi perché comprende gli ultimi mesi di un certo anno e i primi di quello successivo, ovvero i mesi in cui cade solitamente la neve).
La nevosità media in Valpadana negli anni ‘00
Per scoprire in modo generale a quanto ammontano le medie nivometriche degli anni ‘00 del 2000 in PP (Pianura Padano-Veneta) ci avvaliamo della seguente mappa a cura di Marco Pifferetti, che ringraziamo:
Iniziando ad analizzare le zone che hanno presentato gli accumuli più esigui, citiamo senz’altro parte del Nord-Est e in particolare il Friuli-Venezia-Giulia, dove le medie decennali sono ammontante tra meno di 5 cm e 10 cm su buona parte pianeggiante di questa regione, oltre che sulla costa tra il Delta del Po e Cesenatico (grossomodo); accumulo medio simile anche a Verona e sul Garda.
Procedendo, sono stati registrati accumuli medi di neve compresi tra i 10 e i 20 cm in tutte le zone situate a Est di Vicenza-Padova, oltre che a Est della linea Ferrara-Imola per quanto riguarda l’Emilia-Romagna e nella zona compresa tra il Lago di Garda e Mirandola.
Invece, tra i 20 e i 30 cm medi su buona parte del Veneto Occidentale (accumuli medi notevoli per queste zone) e in generale in tutto il resto della bassa Pianura Padana a Est di Parma-Cremona-Bergamo, oltre che nelle città di Milano e di Torino.
Tra i 30 e i 40 cm medi sono caduti poi nella fascia di media-alta pianura tra Bologna e Parma e a Ovest dell’area Parma-Cremona-Bergamo, fino alle quote medio-basse di tutto il Nord Ovest.
Infine, l’accumulo medio è stato compreso tra i 40 e i 50 cm nella pedecollinare tra Bologna e Piacenza, a Nord di Monza e a quote medie in Piemonte; accumuli ancora maggiori alle quote di alta collina (più di 100 cm medi a Cuneo) e di montagna.
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