1 Ottobre 2023 ore 09:07

Tendenza autunno-inverno 2023: El Niño condizionerà il meteo della stagione fredda

In Europa e quindi anche in Italia sentiremo le conseguenze dell’anomalia sull’Oceano Pacifico. Valori termici e precipitazioni profondamente condizionate

Tendenza autunno-inverno 2023: El Niño condizionerà il meteo della stagione fredda

 

Dall’ultimo aggiornamento della Noaa, l’agenzia statunitense che si occupa delle dinamiche oceaniche e atmosferiche, è stato confermato il ritorno del El Niño ovvero quel fenomeno che consiste in una anomalia termica positiva della superficie dell’Oceano Pacifico tropicale, centrale e orientale, e che è in grado di influenzare per una lunga fase le condizioni climatiche dell’intero pianeta. 

Gli effetti inizieranno a sentirsi nei prossimi mesi di ottobre e novembre e la sua massima espressione si raggiunge di solito nel periodo natalizio. El Niño ha una durata va dai 2 ai 7 anni. Il fenomeno opposto è la Niña che si verifica quando invece c’è un raffreddamento della superficie oceanica, ovvero temperature di 1/3 gradi più fredde rispetto alle medie.

Conseguenze per l’Europa

Il fenomeno del El Niño può influenzare il clima in aree molto lontane dal punto di origine quindi anche in Europa e sull’Italia. Le anomalie termiche positive sul Pacifico favoriscono lo sviluppo di moti troposferici in gradi di attivare grossi scambi termici dalle acque dei mari verso l’atmosfera, fino ai limiti della stratosfera. Questi flussi tenderanno poi a ridiscendere verso i bassi strati soprattutto nelle zone subtropicali ove sono presenti vaste aree anticicloniche come l’alta pressione delle Azzorre e quella Africana. La conseguenza è che queste figure verranno potenziate e guadagneranno spazio verso settentrione con una maggiore spinta verso il Mediterraneo durante la stagione più fredda.

Previsioni per l’autunno

L’anticiclone sarà protagonista e influenzerà la stagione autunnale con lunghi periodi di stabilità e temperature oltre le medie con anomalie positive rilevanti trasformando i prossimi mesi in un proseguimento di una coda estiva. Questa situazione manterrà alte anche le temperature dei nostri mari e in alcune zone sarà possibile raggiungere i 25°C con punte anche superiori.

Nonostante l’anticiclone ci proteggerà da correnti instabili atlantiche, se dovesse arrivare anche solo un minimo spiffero fresco, si potrebbero formare sistemi depressionari alimentati dall’energia in gioco e quindi fenomeni estremi che porterebbero a nubifragi e locali alluvioni. Ci sarebbero i presupposti per la nascita dei classici cicloni mediterranei oppure dei Medicane, ovvero vaste perturbazioni accompagnate da precipitazioni intense e forti venti capaci di arrivare oltre i 120 km/h.

Stagione invernale mite

Per capire cosa ci aspetta dal prossimo inverno abbiamo esaminato tutte le volte che si è presentato El Niño dal 1980 ad oggi ed è emersa l’alta probabilità della formazione di un’alta pressione sull’Europa centrale che manterrà lontane le perturbazioni atlantiche e le correnti freddi provenienti dal Nord-Est. Seguendo le indicazioni della statistica climatica, con El Niño si potrebbe avere la destabilizzazione del Vortice Polare. In caso di un vortice molto compatto lascia via libera a figure anticicloniche sulle aree centro meridionali dell’Europa, viceversa una situazione più incerta potrebbe dirigere masse di aria molto fredda ed instabile verso Sud. Se si indebolisce il Vortice Polare aumentano le probabilità di sviluppo di ondate di gelo anche verso il nostro paese. In generale l’inverso potrebbe essere mite con temperature oltre le medie, con nebbia in pianura e sole sui rilievi. Non saranno escluse fasi fredde, ma saranno comunque di breve durata.

 

 

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Fonte: MeteoGiuliacci.it
Autore: Elena Rava


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