17 Giugno 2024 ore 17:29

Con il clima del futuro anche gli SQUALI soffriranno la fame

La ricerca svela le incredibili conseguenze del cambiamento climatico sugli habitat marini

Con il clima del futuro anche gli SQUALI soffriranno la fame

 

A causa del cambiamento climatico alcuni dei più grandi predatori che vivono nelle acque del Pacifico Settentrionale, fra cui squali, balene, orche, foche e tartarughe marine, in futuro rischiano una vera e propria… carestia! Il Global Warming infatti causerà inevitabilmente anche un riscaldamento delle acque oceaniche e uno slittamento verso nord degli habitat marini, per cui tutte queste specie saranno costrette a percorrere distanze sempre maggiori per procurarsi il cibo. ma ecco cosa hanno scoperto gli studiosi.

Seguire le specie per capire le loro abitudini

Le principali proiezioni sul clima futuro in effetti stimano che entro la fine del secolo le temperature superficiali medie degli oceani saliranno sensibilmente, un riscaldamento in generale compreso fra 1 e 5 gradi. In base alle ricerche condotte da Elliot Hazen della NOAA questo riscaldamento avrà importanti conseguenze soprattutto per le specie che popolano la cosiddetta North Pacific Transition Zone, una vasta area che si estende per circa 10000 chilometri dalla British Columbia (coste canadesi occidentali) fino al Giappone.

Hazen, assieme ad alcuni colleghi, ha seguito lo spostamento di circa 2000 animali marini appartenenti a 15 differenti specie, ricavandone così le regioni in cui normalmente si nutrono, riproducono e migrano. Attraverso l’utilizzo di simulazioni al computer gli studiosi hanno invece ottenuto proiezioni su come il clima del futuro cambierà gli habitat marini e hanno quindi confrontato i risultati con le abitudini delle 15 specie di predatori e prede.

Con il caldo migrano anche gli… habitat

Ebbene in base ai risultati ottenuti da Hazen e dai suoi colleghi a causa del riscaldamento planetario prima della fine del secolo gli habitat tipici della North Pacific Transition Zone potrebbero spostarsi verso nord anche di 1000 chilometri, portando con sé anche le specie che li popolano e costringendo così squali, orche e altri predatori a deviare di centinaia di chilometri dalle proprie normali rotte migratorie (che al contrario non subirebbero grosse variazioni) per banchettare con le usuali prede. 

Soffriranno di meno invece i predatori che popolano la regione oceanica che lambisce per quasi 4000 chilometri le coste del Nord America dal Canada giù fino alla California, dove l’intensa Corrente della California, che scorre lungo la costa da nord verso sud, favorisce un’intensa risalita (upwelling) di acque profonde ricche di sostanze nutrienti: la risalita di queste acque ricche di nutrimento difficilmente si interromperà e, come già adesso accade, subirà importanti attenuazioni solo in occasione degli intensi e periodici episodi di Niño.

Fonte Immagine: Depositphotos

 

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Fonte: MeteoGiuliacci.it
Autore: Mario Giuliacci


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