Clima
17 Maggio 2022 ore 01:05
NEVE: la NEVOSITÀ MEDIA in VALPADANA negli ANNI ‘50
Analisi della neve caduta mediamente negli anni ‘50 del secolo scorso sulla Pianura Padana
MeteoGiuliacci
Che cos’è la nevosità media
La nevosità media è un interessante parametro climatico molto facile da calcolare: basta sommare gli accumuli nevosi totali stagionali di un certo numero di stagioni Invernali (consecutive) e dividerlo per il numero totale di anni preso in considerazione. Facciamo un esempio: in una data località, in tre inverni successivi la neve totale caduta è, rispettivamente, pari a 67 cm, 34 cm, 26 cm. Come si fa a calcolare la media nivometrica di questi 3 anni presi in considerazione? Basta sommare i tre dati e dividerli per il numero di anni considerato, ovvero tre:
67 + 34 + 26 = 127
127/3 = 42.3 cm
Il risultato ottenuto è quindi di circa 42 cm.
Andiamo ora a scoprire i dati della nevosità media in Pianura Padana e zone limitrofe dalla stagione Invernale 2000/2001 alla 2009/2010 (ogni stagione Invernale è identificata da 2 anni diversi perché comprende gli ultimi mesi di un certo anno e i primi di quello successivo, ovvero i mesi in cui cade solitamente la neve).
La nevosità media in Valpadana negli anni ‘50
Per scoprire in modo generale a quanto ammontano le medie nivometriche degli anni ‘50 del 1900 in PP (Pianura Padano-Veneta) ci avvaliamo delle mappe a cura di Marco Pifferetti, che ringraziamo.
Precisando che questo è uno dei rari decenni in cui nessunissima zona del Nord Italia ha visto un accumulo medio inferiore ai 5 cm, partiamo comunque dalle zone che hanno visto meno neve: sono caduti tra i 5 e i 10 cm sulle zone prospicienti il mare dalle Valli di Comacchio a Chioggia, oltre che da Grado a Trieste (sempre sulla costa).
Tra i 10 e i 20 cm sono invece precipitati in tutto il resto del FVG e in buonissima parte del Veneto, a Est di Rovigo-Vicenza, oltre che dal mare fino ad Est di Copparo-Russi in Emilia-Romagna, a Nord di Cervia; anche le zone tra Legnago, Ostiglia, Mantova e Villafranca di Verona sono state interessate da questi accumuli medi.
Tra Cervia e Rimini e in praticamente tutta la pianura Romagnola e la bassa Emiliana a Est di Carpi-Guastalla sono caduti all’incirca 20-30 cm di neve; accumulo analogo anche in Lombardia Orientale, a Est di Manerbio, e a Milano città.
Tra i 30 e i 40 cm medi si sono poi registrati sulle primissime colline Romagnole, oltre che in media pianura a Est di Imola-Medicina fino a Viadana-Correggio. Accumuli del genere anche tra Cremona e Guastalla, in quasi tutta la Lombardia pianeggiante, fino a Chivasso e Rivarolo Canavese in Piemonte, passando per Vercelli e Novara; anche tra Bra e Racconigi, in Basso Piemonte, accumuli analoghi.
Per concludere, tra i 40 e i 50 cm medi stagionali sono caduti in media-alta pianura e lungo la Via Emilia a Ovest di Imola, inclusa parte della Bassa Lombardia e incluse le aree a Nord di Ivrea-Busto Arsizio-Bergamo; anche parte del resto del Piemonte ha registrato questo accumulo medio, mentre le aree a quota via via maggiori sono state interessate da accumuli ancora più elevati, inclusa la città di Torino con più di 50 cm di media.
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Fonte: MeteoGiuliacci.it
Autore: Mario Giuliacci
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