20 Marzo 2023 ore 22:15

Il clima presente e futuro Dubbi, certezze, cause, rimedi: Intervista al Col. Giuliacci

I cambiamenti climatici più rapidi nella storia del mondo sono avvenuti nel corso degli anni 2000

Il clima presente e futuro  Dubbi, certezze, cause, rimedi: Intervista al Col. Giuliacci

 

I cambiamenti climatici più profondi nel mondo e in Italia sono avvenuti nel corso degli anni 2000. Ma fino a 1-2 anni fa anni fa solo gli “addetti ai lavori” – Fisici dell’Atmosfera - si erano resi conto, sulla base delle elaborazioni statistiche, di quanto grandi e preoccupanti fossero tali mutamenti. Ma con gli eventi climatici estremi avvenuti negli ultimi 2-3 anni anche la gente comune ha percepito che le “stagioni non sono più quelle “.

Quali sono le cause e le conseguenze? 

Le cause? Il forte aumento dell’Effetto Serra, il fenomeno per cui la maggior parte (80% circa) del calore invisibile perso dalla terra viene restituito al suolo da parte del vapore acqueo e dei gas serra. L’effetto serra di per sé è benefico perché senza di esso la terra sarebbe 33 gradi più fredda. Quello di cui ci si deve preoccupare è però l’aumento dell’effetto serra. Tra i gas serra, in primis vi è la CO2 il gas prodotto dalla combustione delle energie fossili (petrolio, gas). Dal 1970 al 2022 i gas serra sono aumentati in maniera esponenziale (+100 unità pari a circa + 30%). Le conseguenze di questo surplus di calore in arrivo sulla terra sono note ed ovvie:

  • aumento della temperatura media del pianeta (circa + 1°C) 
  • fusione dei ghiacci polari 
  • innalzamento del livello degli oceani 
  • acidificazione degli oceani (CO2 + H20 = H2CO3 (acido carbonico)
  • modifica del regime delle precipitazioni
  •  aumento degli eventi estremi visto che il calore al suolo è il loro carburante 
  • modifica e travolgimento della circolazione atmosferica, ossia della posizione abituale dei centri di alta pressione (anticicloni) e di bassa pressione (cicloni)  e delle correnti occidentali che scorrono tra 30 e 60 gradi di latitudine.

Qual è la zona del Pianeta più intaccata dai cambiamenti climatici 

Le due fasce polari perché la fusione dei ghiacci polare aumenta di 5-7 volte l’energia solare trattenuta e non riflessa dal suolo, cosicché lungo tali fasce, come detto, la temperatura negli ultimi decenni è aumentata di quasi 6-8 gradi. In effetti i ghiacci polari riflettono il 50-80% della luce solare. Mentre il suo suolo, messo a nudo dalla scomparsa dei ghiacci, riflette solo il 10% circa, se al posto del ghiaccio compare il mare, e il 15-25 % se sotto il ghiaccio vi è terraferma. 

E’ solo una nostra percezione o le temperature sono effettivamente in netto aumento più che negli anni passati

I termometri di centinaia di stazioni meteo “storiche” indicano sembra ombra di dubbio che le temperature in Italia sono aumentate rispetto al 1970 di circa 3 gradi in estate, 2 gradi circa nelle altre stagioni, valori che, dopo quelli del circolo polare artico sono tra più alti del pianeta tanto che il Mediterraneo è uno dei principali “Hot Spots” climatici della terra. Ma l’aumento maggiore (+ 2 gradi circa) si è verificato negli ultimi 30 anni.

Perché l’anticiclone africano è ormai di casa sull’Italia

La modifica della circolazione atmosferica è dovuta alla fusione dei ghiacci polari a seguito della quale la temperatura entro il circolo polare artico, come anzidetto, è aumentata non di 1°C, bensì 6-10°C negli ultimi 50 anni. La conseguente diminuita differenza di temperatura tra Polo ed Equatore ha provocato a sua volta una minore differenza nella pressione atmosferica tra la bassa pressione esistente a tutte le quote sul circolo polare (Vortice polare) e le alte pressioni (anticicloni) presenti per tutto l’anno sulla verticale della fascia subtropicale (anticiclone del Pacifico, anticiclone delle Azzorre, anticiclone africano, anticiclone indiano). Ma come in una reazione a cascata, il minore dislivello di pressione tra Polo ed equatore ha ridotto la spinta che tale dislivello imprime dei venti occidentali presenti tutte le quote e a tutte le latitudini, i quali pertanto sono diventati più deboli rispetto al passato, talvolta fino talvolta ad annullarsi. Ma in tal modo le grandi strutture bariche della circolazione atmosferica, come gli anticicloni caldi subtropicali tendono a spingersi più che nel passato verso Nord, magari stazionando per settimane. Gli effetti di tali modifiche sono visibili soprattutto nel Mediterraneo, con più frequenti e durature incursioni dell’anticiclone africano e con traiettorie delle perturbazioni atlantiche a Nord dell’Italia più che nel passato

Rispetto ai cambiamenti climatici qual è il suo pensiero? 

Il surriscaldamento del pianeta non è una teoria opinabile ma un evento certo visto che le conferme provenienti da tutti i termometri del pianeta. E il peggio è atteso nei prossimi 2-3 decenni perché il consumo di energie fossili (petrolio, gas, ritorno al carbone) sta aumentando di anno in maniera esponenziale (“peak oil” previsto per il 2040 circa). 

Siamo in emergenza? 

Certo, Siamo già in emergenza, emergenza è orami evidente che anno dopo anno il clima sta peggiorando sempre più a seguito dell’aumento esponenziale, appunto dei gas serra di origine antropica. Le modifiche climatiche attese nei prossimi 20-30 anni si sommeranno a quelle, già disastrose, osservate negli ultimi 50 anni.

Quali sono le cose che possiamo fare quotidianamente nel nostro piccolo per arginare il problema?

Le buone azioni individuali per consumare meno energia (usare lampade a basso consumo, mantenere sui livelli più bassi possibili con meno uso possibile in casa, il riscaldamento e i condizionatori) sono palliativi e poco incidono sul Global Warming. Però sono suggerimenti di buoni propositi che ci fanno prendere coscienza del grave problema climatico e così imporre alla classe politica una accelerazione nella attuazione opportune scelte in campo ambientale, senza piegarsi alle pretese inopportune da parte di alcuni movimenti e di alcune amministrazioni locali come il rifiuto di mini invasi idrici, il rifiuto di termovalorizzatori o di centrali geotermiche o di campi eolici off-shore o del nuovo nucleare ad uranio di nuova generazione. Ma più di tutti occorre che i programmi scolastici prevedano un serio acculturamento delle nuove generazioni, con l’inserimento della Meteorologia nei programmi scolastici, così come è avviene in tutti i paesi occidentali. Eviteremmo parte dei giovani slogan e prese di posizioni, prive del necessario. supporto scientifico.   Evidentemente peri i Ministri della cultura e dell’Istruzione che si sono succeduti negli ultimi decenni la Meteorologia era ed è roba da oroscopo! Con

Quali sono invece i provvedimenti e le politiche che dovrebbero essere pensati e attuati a livello internazionale in questo senso?

Sono le Istituzioni che debbo quanto prima agire perché le energie rinnovabili non siano il solito bla-bla, e il solito tergiversare per non scontentare le opposizioni locali ambientaliste e campaniliste, come fin ora è stato. Le energie rinnovabili ci sono e aspettano solo che ci si decida di usarle: soprattutto il fotovoltaico, i biocombustibili, la geotermia, i biocombustibili,  i mininvasivi idrici (in Francia 1500 negli ultimi 50 anni; in Italia nemmeno uno per la cieca opposizione di frange ambientaliste non acculturate). Ad esempio, senza l’impiego di termovalorizzatori i rifiuti debbono essere stoccati in discarica la quale è circa 8 volte più inquinante dei termovalorizzatori e per di più consumando suolo destinato ad usi agricoli. Ogni regione ha un massimo limite di soil consuming e chi lo ha già utilizzato tutto, è ora costretto inviare i rifiuti, a spese della comunità, in Germania ove li bruciano nei…loro termovalorizzatori.

Ma circa le energie rinnovabili ve ne parleremo in un prossimo articolo ad hoc.

 

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Fonte: MeteoGiuliacci.it
Autore: Mario Giuliacci


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