Clima
4 Aprile 2022 ore 09:04
Come il CAMBIAMENTO CLIMATICO modificherà il valore delle FORESTE
Non solo problemi ambientali, le foreste europee stanno anche perdendo parte del loro valore economico

MeteoGiuliacci
Le foreste in Europa coprono circa 2 milioni di chilometri quadrati di superficie, ovvero circa il 32% del territorio del continente. Per la maggior parte sono gestite dall’uomo e rappresentano, oltre a un prezioso patrimonio ambientale, anche la fondamentale risorsa di una florida industria del legname. Tuttavia il cambiamento climatico in atto nei prossimi decenni potrebbe modificare sensibilmente gli habitat europei, compresa la distribuzione delle diverse specie di alberi all’interno delle foreste, con forti conseguenze per l’industria del legname.
Se cambia il clima le foreste valgono meno
Le conseguenze del cambiamento climatico sull’industria europea del legname sono state quantificate in una ricerca (“Climate change may cause severe loss in the economic value of European forest land”) condotta da ricercatori tedeschi, olandesi, finlandesi e svizzeri e pubblicata qualche anno fa sulla rivista scientifica Nature Climate Change. Utilizzando le proiezioni relative alle variazioni di temperature e precipitazioni previste per il nostro continente dai principali modelli climatici, gli autori della ricerca sono giunti alla conclusione che il valore economico delle foreste europee nei prossimi decenni diminuirà notevolmente. In particolare in base al tipo di scenario futuro considerato i risultati della ricerca mostrano che entro il 2100 le foreste europee perderanno dal 14% al 50% del loro valore economico. A rischio quindi non c’è solo la salute del nostro patrimonio forestale, ma anche la sua capacità di generare benessere economico. Ma in che modo il clima del futuro danneggerà la redditività dell’industria del legname?
Spariscono gli alberi più pregiati
Se gli effetti del cambiamento climatico sulla salute delle foreste appaiono chiari e piuttosto ovvi, lascia in effetti stupefatti una tale brusca variazioni del loro valore economico: quale particolare meccanismo può infatti causare un “deprezzamento” così marcato? Ebbene, i ricercatori spiegano che il valore delle foreste calerà sensibilmente soprattutto perché diminuirà la presenza di specie pregiate, quali l’abete norvegese o il faggio, a scapito di altre molto più resistenti al caldo e alla siccità quali ad esempio le querce. Nel caso che le proiezioni descritte nello studio si realizzassero il danno, per l’industria del legname sarebbe quantificabile in diverse centinaia di miliardi di euro. A farne le spese però non sarà solo l’economia europea: il cambiamento nella distribuzione delle diverse specie infatti renderà le nostre foreste anche meno efficaci nell’assorbire l’anidride carbonica atmosferica, con il rischio di dare un ulteriore spinta al surriscaldamento del Pianeta.
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