4 Gennaio 2024 ore 19:40

Meteo e Letteratura: la creazione del mostro di Frankenstein ispirata dal grande gelo

Un anno di freddo eccezionale alla base della scrittura del racconto con mostruoso personaggio

Meteo e Letteratura: la creazione del mostro di Frankenstein ispirata dal grande gelo

 

La genesi di uno dei più noti racconti horror della Storia, “Frankenstein, o il moderno Prometeo”, è in realtà legata a un improvviso sconvolgimento climatico che ispirò la sua autrice, l’inglese Mary Shelley. Nel libro si narrano le vicende di un giovane e brillante medico, Viktor Frankenstein, che utilizzando parti di cadavere crea e dona la vita a un essere mostruoso. L’abominevole creatura, dall’aspetto deforme e dalla forza smisurata, fugge però dal suo creatore per poi perseguitarlo negli anni successivi, quando lo scienziato si rifiuta di creare per lui una compagna. L’atmosfera cupa e paurosa del racconto, pubblicato nel 1818 con uno pseudonimo maschile, nascono proprio dalle incredibili vicende climatiche del periodo in cui Mary Shelley lo scrisse. 

Freddo senza eguali nell’Anno Senza Estate

Nel 1815 difatti la colossale esplosione del vulcano Tambora, in Indonesia, proiettò nell’alta atmosfera enormi quantità di ceneri, polveri e gas vulcanici, che nei mesi successivi avvolsero il Pianeta, riflettendo parte della luce solare. A causa della difficoltà dei raggi solari a raggiungere la superficie terrestre, il 1816 fu un anno incredibilmente freddo, ricordato in Europa e America come l’Anno Senza Estate. Nel nostro continente in particolare l’estate del 1816, già preceduta da un inverno molto rigido e nevoso, fu insolitamente fredda e umida. A causa del clima tanto aspro il raccolto dell’uva e del grano fu assai scarso e la mancanza di pane fece rapidamente esplodere la rabbia della gente, esasperata dalla fame e dalla drammatica condizione di povertà cui versavano i cittadini di mezza Europa in seguito alle guerre napoleoniche. La mancanza di foraggio spinse a macellare velocemente una gran quantità maiali ma, sparita anche quell’ultima risorsa di cibo, la gente disperata cominciò a mangiare un po’ di tutto, dai gatti fino al muschio. 

Un’estate sul lago, ma davanti al caminetto

In questo clima di grande incertezza e tensione nell’estate 1816 la giovane Mary Shelley, appena maggiorenne, si trovava assieme al marito e altri amici letterati in villeggiatura sul Lago di Ginevra, ospite di lord Byron. A causa del tempo inclemente di quell’estate, con piogge insistenti e a volte violente che impedivano loro di uscire all’aperto, il gruppo di amici, per passatempo, decise di sfidarsi a scrivere storie di fantasmi e mostri e la Shelley creò la trama del dottor Frankenstein e della sua spaventosa creatura, ricreando tra l’altro nel libro l’atmosfera di grande angoscia e paura per il futuro che proprio in quei mesi, in conseguenza del clima incredibilmente aspro, regnava in tutta Europa. Insomma, una delle estati più fredde degli ultimi millenni guidò la penna dell’autrice nel creare l’incredibile personaggio del mostro di Frankenstein!

Fonte Immagine: Depositphotos

 

 

 

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Fonte: MeteoGiuliacci.it
Autore: Mario Giuliacci


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