26 Maggio 2024 ore 16:00

Anticiclone Nord-Africano: perchè porta più caldo dell'Anticiclone delle Azzorre? La risposta

Entrambe queste aree di alta pressione in estate il caldo, ma con alcune importanti differenze

Anticiclone Nord-Africano: perchè porta più caldo dell'Anticiclone delle Azzorre? La risposta

 

I più credono che le ondate di caldo africano siano dovute all'arrivo diretto di massa d'aria sciroccali roventi al livello del mare. Ma questo è un evento meno frequente. In realtà il caldo è scatenato soprattutto dall'alta pressione, che in estate è inevitabilmente accompagnata da tempo soleggiato e temperature in crescita. Tuttavia, c'è alta pressione e alta pressione, e quella in arrivo dal Nord Africa è capace di scatenare i periodi più bollenti. Vediamo perché.

Perché l'alta pressione porta il caldo

La situazione barica più favorevole per la comparsa di ondate di caldo sull’Italia è senz'altro la presenza di un Anticiclone Nord-Africano (alta pressione che si allunga dal Nord Africa verso più alte latitudini), il quale ha la sua naturale dimora al di spora del deserto del Sahara e solo a quote superiori a 1000-2000m. Ogni qual volta tale anticiclone si allunga verso l'Italia dà sempre luogo in estate ad intense ondate di caldo per i seguenti motivi:

1. la serenità del cielo che caratterizza le alte pressioni favorisce una forte insolazione al suolo.

2. Nelle alte pressioni predominano lenti correnti discendenti, dell’ordine di pochi cm al secondo - un fenomeno noto come subsidenza - ubicati nella parte anteriore destra dell'asse di simmetria (linea a tratteggio) del promontorio dell'alta pressione. Ma durante la discesa verso il suolo tali masse d'aria si riscaldano per compressione perché viaggiano verso pressioni via via maggiori ( 200 hPa a 12 km di altezza ma 1020 hPa al livello del mare). Quindi oltre ad una maggiore radiazione solare da serenità del cielo, nelle alte pressioni vi è un produzione autonoma di calore aggiuntivo dovuto ai moti subsidenti. Nelle ondate di caldo i moti discendenti fanno sì che la calura sarà più intensa. 

3 .Per di più i lenti moti discendenti impediscono che il calore e il vapore emanati dal suolo possano diluirsi su uno strato più profondo verso l’alto. Di conseguenza, finché l’alta pressione resiste, calore e vapore restano intrappolati in prossimità del suolo in un sottile strato di poche centinaia di metri, con conseguente progressivo accumulo giorno dopo giorno, facendo in tal modo aumentare non solo i valori della temperatura letti al termometro, ma anche la sensazione di caldo aggiuntivo portato dall'afa. Ad esempio, con una temperatura termometrica di 34 °C e umidità del 40%, il corpo avverte una temperatura (temperatura percepita) di 37 °C. Ma se l’umidità relativa sale al 55%, la temperatura effettivamente percepita sale addirittura fino a 41 °C!

4. Nelle aree di alta pressione i venti sono molto deboli e pertanto il calore e il vapore acqueo accumulato in loco al suolo non possono essere nemmeno diluiti orizzontalmente verso le regioni adiacenti;

Tuttavia, tutti questi effetti sono presenti in qualsiasi area di alta pressione. Ma allora perché proprio l'Anticiclone Nord-Africano è capace di regalare i periodi più bollenti? Un moti in effetti c'è.

Quel qualcosa in più dell'Anticiclone Nord-Africano

Nel caso del'Anticiclone Nord-Africano quella che viene compressa è aria già molto calda in arrivo dal Sahara verso le quote medio-alte dell'atmosfera, per cui il riscaldamento da compressione (+10 gradi per km) nei moti discendenti fa sì che l'aria stessa giunga al suolo più calda che mai. Insomma, è proprio la rovente regione sahariana a fornire all'Anticiclone Nord-africano l'arma per scatenare le ondate di caldo più bollenti. Del resto, quando al contrario la nostra Penisola è sotto l’influenza dell’Anticiclone delle Azzorre, le masse d’aria soggette a compressione sono più fresche, perché di origine atlantica, cosicché gli effetti del surriscaldamento da subsidenza sulle temperature al suolo sono molto più  contenuti.

Fonte Immagine: Depositphotos

 

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Fonte: MeteoGiuliacci.it
Autore: Mario Giuliacci


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