La Maledizione di Montezuma
E…la diarrea del Viaggiatore. Cosa hanno in comune?...
Fonte Immagine: André Thevet
Correva l'anno l'anno 1519, quando Hernán Cortés conquistò la terra e l’oro messicano degli Atzechi, con l'uccisione dell'imperatore Montezuma, costretto a bere oro fuso. All'occupazione negli anni seguenti seguì una forte migrazione dal Vecchio Mondo. Molto spesso i nuovi coloni appena sbarcati venivano colpiti da forti da diarrea, dolori addominali e talvolta febbre. Tra i coloni si diffuse, in tal modo, la convinzione che questi sintomi fossero il risultato di una maledizione lanciata sui conquistadores da Montezuma prima di essere ucciso e il disturbo gastro-intestinale presse il nome di "Vendetta di Montezuma". In realtà la Maledizione di Montezuma non è altro che una diarrea di tipo infettivo, nota anche come diarrea del viaggiatore.
In effetti ormai in estate sono in molti a scegliere come meta turistica i paesi tropicali per fare un coupon di sole e di luce.
Ma qui per il caldo i cibi vanno facilmente in avaria, specie nei paesi ove i mezzi di conservazione sono ancora approssimativi. Ecco perché molti vengono colpiti dalla “vendetta di Montezuma”, o meglio dalla “diarrea del viaggiatore” ( 2-3 episodi al giorno), accompagnata di solito da crampi addominali, eruttazione, meteorismo e, talvolta, da nausea e vomito.
Si manifesta di solito all’inizio del viaggio e si risolve nell’arco di 3-5 giorni. Il problema che affligge tra il 40 e il 60% dei viaggiatori, interessa soprattutto le persone che sono più attenti all’igiene personale, nonché i giovani perché in genere incuranti delle precauzioni igieniche e i bambini con meno di 6 anni.
Oltre al caldo sul disturbo influisce anche lo scombussolamento del nostro metabolismo digestivo provocato dal cambiamento di fuso, dal cambiamento di clima e dallo stress da viaggio.
I medici suggeriscono in questi casi una cura preventiva a base di un antibiotico, la rifaximina. Ma una volta che il disturbo si sia manifestato, è opportuno bere molto (eventualmente con l’aggiunta di limone che è disinfettante e astringente), bere anche bevande ricche di sali, come i sali in bustina, i succhi di frutta, spremute oppure una vera soluzione salina, ottenuta aggiungendo a 1 litro di acqua 7 cucchiaini di zucchero e uno di sale.
(tratto dal Libro “Dottore, mi male il tempo” Autori, Mario .Giuliacci, Emanuela Giuliacci, Paolo Corazzon .AlphaTest Editore)